Il canto del cigno

di Anton Checov
regia Jesef Babic
scene e costumi Jose Luis Izquierdo
con Clara Colosimo, Franco Bagagli

Note di regia

Vassilij Vasil’ic. ripercorre la sua parabola di successi e fallimenti. Teatro nel teatro, quindi, ma anche metafora di altro ; il bilancio fallimentare di un grande istrione è, al tempo stesso, l’amara presa di coscienza di un uomo che anatomizza le sue molteplici compromissioni con una realtà che non è solo il palcoscenico. Il ” prezzo ” del successo, l’alienazione reificante al miraggio di una carriera tanto più effimera quanto più prestigiosa, gettano luce sulla ineluttabile condizione dell’uomo, vittima-complice delle imposizioni della società. Al culmine della sua fama ammettere la verità , sempre nota e sempre rimossa, l’essere niente più che un oggetto di vana gratificazione per il pubblico :la società assetata da miti da idolatrare. Solo toccando il fondo del proprio scacco con lucidità aliena da patetismi, sarà possibile il riscatto . Non una facile evasione dal mondo, da se stessi e del passato, ma la chiara consapevolezza di aver fallito , come eventuale ultima possibilità di recuperarsi e ricominciare. Sfogliare la storia del teatro, ripercorrere i suoi emblemi più monumentali ma minati da una intrinseca fragilità, diventa un mezzo per smascherare l’illusoria consistenza della scalata sociale: gettata la maschera dell’attore resta l’uomo con le sue irrisolte situazioni esistenziali. La scena è in microcosmo del teatro ridotto ai suoi frammenti e simboli più vistosi, adagiati alla rinfusa come i vestiti smessi di un gioca che non si ha più la forza, o la coscienza, di perpetuare. Il “candore” di Pierrot di Wattau allude ad una catarsi , avvertita con esigenza, che non ammette ulteriori invii.
Jesef Babic’

Critica

IL TEMPO
... per gli attori dell’Incontro (diretto da Franco Meroni) .. .l’ottica è totatalmente esistenziale; il protagonista è volutamente interpretato da Clara Colosimo, cioè un’attrice con un costume da Clown che ricalca quello di un famoso quadro di Watteau. Straordinaria la bianca fissità della maschera di Clara Colosimo, e di effetto le liriche aperture su Puskin e su Skakespeare . .
7.06.1978     L. R.

VITA SERA
… Vasilij Vasil’ic da la stura ai suoi sentimenti , ripercorre a ritroso, brancolando nel buio del teatro, la sua emarginazione dalla realtà , la sua perdita del centro, la sua funzione di vettore delle effimere qualità del pubblico ….. Molto brava è Clara Colosimo, con l’occhio acquoso che, ora con voce incrinata, ora con voce con rantoli , appare nei panni del vecchio barbogio abulico.
03.04.1978    C. Se.

L’UNITA’
… pensieri e rimembranze che non sono mai, si badi bene, “un piangersi addosso” Vassili Vassilievic fa i conti con se stesso. Ricorda una donna “elegante slanciata come un pioppo, giovane e ardente come un aurore estiva” si innamorò di lui, per la sua arte … “capii allora che non c’era nulla di sacro nell’arte .. . che io ero schiavoil sollazzo degli ozi altrui.. La regia di Josef Babich, direttore del teatro stabile sloveno di Trieste, ha puntato proprio su questo tasto sgombrando latto unico da ogni patetismo…
28.04.1978    M.AC.

L’AVANTI
Attrice di talento Clara colosimo supera la connotazione maschile del personaggio, si trucca come un Clown bianco … e getta sul pubblico quelle frasi accorate con un che di epico di brecthianamente distacco: ne deriva una valorizzazione del tema …. Con sicura padronanza Clara Colosimo arriva fino alla fine del vasto monologo .. .interessando vieppiù il pubblico …. Molta gente e molti giovani hanno seguito attentissimi, quelle dissertazioni di un mondo ormai lontano …..
24.05.1978    Mc.B.

PAESE SERA
… a differenza di alcune giovani colleghe, la Colosimo si affida a un testo classico niente meno che a Cechov. Già la scelta appare significativa. Ma la Colosimo non arriva a cambiare sesso il personaggio 11 suo ragionamento è questo: che importanza ha se io sono una donna se il problema di Cechov riguarda tutti? …. .In questa ambiguità, alla fine, risiede il maggio gusto dello spettacolo, anche perché l’attrice, recita in modo rigorosamente “neutro” ….
29.04.1978 Franco Cordelli