La doppia incostanza

di Marivaux
Regia Augusto Zucchi
Scene e Costumi: Santi Migneco
Attore: ruolo il principe

NOTE DI REGIA

La favola è vecchia.Un uomo investito di potere incontra una giovane, promessa ad un contadino suo pari.

Il fidanzato è un bravo ragazzo, semplice e schietto, fermo nei suoi diritti d’uomo innamorato e corrisposto.

Nella “storia milanese” di Alessandro Manzoni è tutto talmente verosimile ed esemplare che oramai non possiamo quasi pensare a un prepotente che non agisca come Don Rodrigo ed ai due fidanzati che non si comportano come Renzo e Lucia. Ma in Marivaux le cose vanno a finire in modo interamente diverso.

Stessa vicenda in quanto il Principe di questa commedia è a suo modo un prepotente che, invaghito di una donna promessa ad un altro se la fa portare, senza tante storie, dai suoi sgherri a palazzo; perché Silvia è come Lucia una ragazza fiera e, come Renzo e più di Renzo, è Arlecchino ha il sangue caldo e la lingua sciolta nel protestare e ne far valere i suoi diritti.

Ma qui il prepotente non è bersagliato e punito e i due innamorati non si ricongiungono alla fine a celebrare, con le nozze, il trionfo dell’amore e della virtù. Alla brutale passione di Don Rodrigo fanno facile riscontro l’angelico terrore di Lucia e il rustico sdegno di Renzo, ma l’innamorata educata prepotenza del Principe di Marivaux, egli non prende di petto le sue vittime, le addomestica, gioca con i loro sentimenti, smuove segrete esigenze dei loro cuori e piano piano le rovescia.

Nella storia milanese amore contro violenza si irrigidiscono in una esemplare fedeltà, e la virtù trionfa ; nella commedia francese amore contro amore muta oggetto con fatale incostanza.

E non è la Provvidenza a condurre gli avvenimenti, ma Flaminia cinica cortigiana, calcolatrice, espertissima della psicologia umana.

Appunti al testo

Sogni diversi, incrociandosi, affiorano e si dissolvono nella “Doppia incostanza”. Il più forte si impone e trionfa nella realtà del 1723. Il primo sogno è “pastorale”.

Immagine sbiadita e lontana del villaggio dove vivevano Arlecchino e Silvia. E’ un mondo che appartiene al passato, destinato a sopravvivere nel ricordo, un mondo vero, vitale, ma violentemente represso dal secondo sogno: la corte che appare, si impone e brutalmente si chiude attorno ai due personaggi precludendone l’uscita. Tutto si svolge in uno spazio indefinito (una pista?) e la corte è dietro, non si vede ; potrebbe anche non esserci, ciò che conta e che Arlecchino e Silviala immaginano e nella loro immaginazione ne sono affascinati. La corte compare da una enorme porta che si apre solo per fagocitare i due giovani. Lo spazio è raddoppiato da specchi nei quali Arlecchino e Silvia assistono allo loro trasformazione.

Il settecento è dichiarato, esasperato, scelto e inventato dove rappresentare il gioco violento e cinico del potere. La corte appare in tutto il suo splendore. I cortigiani sanno dove colpire su cosa far leva : la fame atavica dei due personaggi e delle loro privazioni. Un ultimo sogno a questo punto si insinua, quest’ultimo sogno è la menzogna.

La corte è il luogo della menzogna dove ogni elemento può essere vero o falso. I gioco non si scopre rriai, non ha tempo di diventare “prevedibile”: nel momento in cui la menzogna sta per consumarsi, puntualmente uno slancio di sincerità: “giochi” violenti e tragici. Silvia, sciogliendo il freno delle intime giustificazioni, accetta la corte e il gioco lo fa suo: impara a mentire. Anche Arlecchino ha imparato la lezione e la sfrutta con abilità che sfugge al controllo del potere, il gioco per lui è ancora aperto anche se stringe nelle mani i titoli di nobiltà concessogli dal Principe, strizza l’occhio al pubblico, “maschera” è diventato personaggio, ha accettato il compromesso, troppo solo ancora per tentare una rivolta, ma la storia va avanti …… con il Figaro di Baumarchais, per esempio.
Augusto Zucchi

CRITICHE

PAESE SERA

… tutti mentono nella commedia di Marivaux .. . .in questo eccellente spettacolo gli elementi di

rilievo non sono pochi…la traduzione di Mario Moretti…e sopratutto due interpretazioni : quella di

Maria Teresa Bax e quella di Franco Meroni, il quale però, non limita la sua prova ad un

virtuosismo da ottimo professionista …. Meroni mette nel personaggio del Principe qualcosa di più,

trasmette un’autentica ambiguità, quell’innominabile e vergognoso miscuglio di dolore e debolezza

e forza istituzionale.Si rivela per lo straordinario attore che non avevo mai capito fosse ….

9.05.1976 Franco Cordelli

IL MESSAGGERO

… Zucchi si inserisce con gusto nel moderno movimento di capovolgimento di quella

maniera ... Spicca tra gli attori l’interpretazione di Maria Teresa Bax che disegna una Flaminia

capziosa e bella ….

09.05-1976 u. s.

AVANTI

. … Zucchi e Moretti hanno prediletto l’apologo senza tuttavia ignorare la favola ….. ma il pregio più

notevole dello spettacolo … è nell’acume con cui si è lavorato sulla “maniera” di Marivaux,

ribaltandola …. Il Principe Franco Meroni ed Arlecchino Giacomo Piperno .. … .

25.05.1976 Maricla Boggio

“MOMENTO SERA”

. .. .lo spettacolo di Zucchi.. .si muove in un semplice ma elegante dispositivo scenico di Santi

Migneco (suoi anche i costumi) … .la proposta è interessante e intelligente gli abili manovratori del

congegno sono Franco Meroni (il Principe) e l’ottima Maria Teresa Bax ... Musiche di Stefano

Marcucci.

09.05.1976 Giorgio Polacco

SIPARIO (allo spettacolo il mensile ha dedicato la copertina)

….. .il teatro di Marivaux sta incontrando ai nostri giorni una fortuna crescente … .i suoi personaggi

agiscono come mossi da invisibili meccanismi nell’aura soffocante del potere sia pure in

agonia … Bravi e affiatati gli attori fra cui ricordiamo Franco Meroni, Maria Teresa Bax interprete

esemplare ….

Giugno/Luglio 1976 M.Adelaide Ceraolo

CORRIERE DELLA SERA

.. .il regista Zucchi con molto gusto e senza forzature segue il testo ben tradotto da Mario

Moretti.. .La regia delimita …. due sfere sociali, due mondi e culture che poi giungeranno ad

incrociarsi nel doppio matrimonio … Le belle musiche sono di Stefano Marcucci… Maria Teresa

Bax è una scaltra ed elegante Flaminia, Franco Meroni un principe attento a non far uso indecente

del proprio potere …..

16.05.1976 M.G.

IL TEMPO

…. un testo che è sempre stato rappresentato come puro divertimento …. è la critica alla società

classista … Tutto sembra condotto su un ritmo giocoso che si conclude con uno scintillante lieto fine.

Ma osservandolo meglio il lieto fine risulta un’agghiacciante chiusa sulla corruttibilità del popolo.

Franco Meroni è un Principe che usa i sudditi con grazia leziosa ed egoistica intelligenza ….

Maggio 1976 Dacia Maraini